Tour de France, Pogacar: «Non ho attaccato prima perché c’era vento, l’asfalto bagnato mi ha un po’ spaventato»

L'attacco decisivo di Pogacar sul Galibier gli ha ridato la maglia gialla (Foto A.S.O. Charly Lopez)
Tempo di lettura: 2 minuti

Dei 174 ciclisti oggi in corsa al Tour de France, solo 8 sono quelli che alla fine della tappa sorridono. Gli altri sono amareggiati perché oggi Pogacar ha fatto il suo solito show. A Bologna ha preso “per sbaglio” la maglia gialla, a Torino non ha fatto nulla per tenerla, ma nel menu di stamattina c’era il Galibier e questa frazione l’aspettava da mesi: ha semplicemente corso come aveva sognato.

«Questo era il piano, sono davvero tanto felice. È stata una tappa da sogno, conoscevo il percorso molto bene perché mi sono allenato su queste strade per molto tempo. Sestriere e il Monginevro le considero quasi strade di casa. Poi prendere i secondi di abbuono in cima al Galibier era importante: alla partenza ero fiducioso e avevo buone gambe, per questo dovevo provarci».

Negli ultimi tempi, guardare i ciclisti in discesa fa più paura rispetto a qualche anno fa. Colpa della caduta di Gino Mader al Giro di Svizzera sicuramente, ma anche di Matej Mohoric al Giro d’Italia, di Remco Evenepoel al Lombardia, di Jonas Vingegaard ai Paesi Baschi. E questi ultimi due oggi hanno pagato caro in termini di classifica generale a causa del trauma che gli ha lasciato la loro caduta in discesa. Anche Pogacar dice di aver avuto paura a un certo punto. «Quando ai primi tornanti ho visto l’asfalto bagnato mi sono un po’ spaventato, ma poi la discesa è stata velocissima».

La differenza Pogacar l’ha fatta sicuramente in discesa, ma soprattutto in salita dove una corazzata bianca – la UAE Team Emirates munita di un grande Juan Ayuso e di un altrettanto grande Joao Almeida – lo ha portato nella condizione migliore per attaccare. «C’era un po’ di vento a salire ma al coperto nel gruppo si stava bene. I miei compagni hanno fatto un grandissimo lavoro, io non volevo attaccare troppo presto proprio a causa del vento. Così ho deciso di fare la differenza maggiore negli ultimi 300 metri».

Al Tour de France dello scorso anno, alla prima tappa di montagna, Pogacar aveva perso circa 50 secondi da Jonas Vingegaard. Quest’anno le posizioni si sono esattamente invertite. «È una notizia molto bella, sto bene in questa posizione, sono molto felice della mia forma e di come mi sento in bici. Continueremo da qui giorno dopo giorno».