Wilier Verticale SLR: l’allrounder dal peso record

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Il nome Verticale SLR evoca le lunghe salite ed alla sua abilità ad “arrampicarsi” sulle cime più aspre, eppure questa nuova Wilier Triestina non è una semplice bici da salita: è una all-rounder in grado di difendersi, anzi, di attaccare anche in pianura e, ancora di più, in discesa.

E’ la nuova arrivata di casa Wilier Triestina e ha dimostrato di essere il degno sviluppo di 0 SLR, modello nato nel 2011 e già frutto della ricerca della massima leggerezza la cui ultima versione – in commercio da ormai cinque anni e plurivincitore su strada col team Astana Qazaqstan – condivide con la nuova Verticale SLR la fine silhouette dei tubi, unita al design fresco di rinnovo e alle geometrie inedite.

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Il focus principale di Wilier Triestina per il progetto di Verticale SLR, (il telaio “disc”, compreso di forcella, reggisella e manubrio, è il più leggero mai prodotto dalla casa veneta) è stato la ricerca di materiali di primissima qualità. Per i componenti monoscocca sono state scelte tre fibre prodotte da Toray, uno dei produttori di fibra di carbonio più importanti sito in Giappone. T800 e T1100 sono due filati caratterizzati da un’elevatissima resistenza a rottura, mentre M46JB, ad altissimo modulo, conferisce a Verticale SLR un’elevata rigidità torsionale. Queste materie prime, unite all’innovativa produzione con sistema “Active Molding” – ovvero l’utilizzo di particolari controstampi che durante il processo di solidificazione del composito si adattano ai materiali – danno luce ad un telaio del peso di 648 grammi in taglia M contro i 766,5 di 0 SLR (-15,4%!).

Verticale SLR è il telaio “disc” più leggero mai prodotto da Wilier Triestina, anche grazie all’attenzione verso i cosidetti “marginal gain”. Il sistema di serraggio del reggisella è stato ridisegnato e rispetto a 0 SLR opera diagonalmente dal basso anziché dall’alto. E’ disponibile con arretramento 0 o 15 millimetri e presenta nella parte posteriore due fori per ospitare una luce oppure il supporto del numero di gara. Anche l’attacco del deragliatore anteriore è stato oggetto di ricerca e su Verticale SLR non è più rivettato al telaio con possibilità di scelta tra due configurazioni in base alla grandezza delle corone montate: una posizione è pensata per dentature da 50-34 a 53-39; l’altra per utilizzi professionistici con guarniture maggiorate da 54, 55 o 56 denti. Il nuovo forcellino ha la parte interna “a sbalzo” e questo dettaglio permette di avere una distanza maggiorata tra catena e fodero, scongiurando ogni eventuale possibilità di contatto tra le due componenti.

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La forcella ha un design dalla forma asimmetrica e la zona vicino alla pinza freno è rinforzata. Il fodero sinistro è sghembo: questa novità permette di sopportare meglio le forze esercitate durante la frenata e di migliorare il feeling di guida in fase di decelerazione. La testa della forcella è conica e molto più in alto rispetto agli standard dei modelli precedenti. Il risultato di questa soluzione è una maggiore continuità meccanica tra il canotto e la testa stessa, dove lo stress è altissimo durante la pedalata. 32 millimetri è il diametro massimo per quanto riguarda le coperture su Verticale SLR; 296 grammi, invece, è il peso della forcella.

E’ facile, anzi facilissimo, rendersi conto di questa leggerezza “record” fin dai primi colpi di pedale su pendenze positive. Verticale SLR è rigida e scattante, senza però risultare estrema. Nella configurazione da noi testata (gruppo Shimano Dura Ace R9270 e ruote Miche Kleos RD36) il peso totale della bicicletta sfiora i 6,8 chilogrammi imposti come limite minimo dal regolamento UCI. L’avantreno è leggero e super reattivo: disegnare le migliori traiettorie in discesa non è mai difficoltoso e il telaio risponde sempre in maniera prevedibile e sicura.

L’impressione è che Verticale SLR sia una all-rounder in grado di spiccare su tutti i terreni e di essere adatta a qualsiasi tipo di utilizzatore, dal professionista all’appassionato senza velleità agonistiche. La larga sezione dei Vittoria Corsa Pro in dotazione (30 millimetri) conferisce un elevato confort e maggiore stabilità che, uniti alle risposte sull’asfalto sconnesso dell’eccellente composito di cui abbiamo parlato poc’anzi, convincono che la nuova Verticale SLR sia una bicicletta adatta anche ad un impiego “soft gravel”, ovvero su quell’insieme di sterrati, terra battuta, pavè e terreni non eccessivamente “dissestati” dove con la nuova top di gamma di casa Wilier sarà possibile divertirsi senza scendere a compromessi tra leggerezza, confort e guidabilità.

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L’ottima guidabilità è garantita anche dal nuovo manubrio integrato V-Bar ed dalla sua caratteristica forma dalla larghezza differenziata., disponibile in sei taglie con differenti larghezze e lunghezze dell’attacco. Avere ben tre centimetri di larghezza in più in presa bassa permette di migliorare la maneggevolezza della bicicletta in fase di sprint ed allo stesso tempo di dare più sicurezza nelle discese veloci. Il supporto d’aggancio del ciclocomputer è integrato al manubrio con sensibile miglioramento dell’aerodinamicità e riduzione di ulteriori preziosissimi grammi sul peso di V-Bar.

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Lo studio di Wilier Triestina si è soffermato principalmente sulle posizioni C0 (il risultato della distanza tra movimento centrale e presa alta sul manubrio) e C1 (distanza tra movimento centrale e presa bassa) ovvero quelle più prestazionali per gli atleti in sella a Verticale SLR. Il risultato è una campitura omogenea dello spazio per entrambe le posizioni e un prodotto finale che, in termini di fitting, è adatto a ogni tipo di esigenza e di atleta.

Verticale SLR è disponibile in quattro colorazioni: Core Black, Velvet Red, Groupama-FDJ (bianco-rosso-blu) e Hulk Green. Le taglie disponibili sono sei mentre sette sono le differenti configurazioni con gruppi Shimano, Sram e Campagnolo. Il prezzo base è di 9.900 euro con ruote Miche Kleos 36 e, a scelta, Shimano Ultegra Di2 R8170 o Sram Force D2 AXS e sale fino ai 13.400 euro dell’allestimento top di gamma con gruppo Campagnolo Super Record wireless e Miche Kleos RD 36.