Tour de France, Roglic: «Mi sento vent’anni, sarò felice solo se avrò dato tutto»

Primoz Roglic con la nuova maglia Red Bull-Bora hansgrohe
Tempo di lettura: 2 minuti

Primoz Roglic torna al Tour de France come leader di una Red Bull forte e compatta. La sua occasione è passata nella tarda estate del 2020 oppure può ancora provare a conquistare la maglia gialla che coronerebbe una carriera comunque splendida?

Sei l’unico leader della Red Bull e sei contro Pogacar e Vingegaard.
«È bello essere qui contro questi campioni. Noi non siamo i favoriti, ma siamo molto forti complessivamente“.

Cosa sai di Vingegaard?
«Ha vinto le ultime due edizioni, è fortissimo, ma sinceramente non so molto di lui. Come sta, intendo“.

Quanto conta la squadra?
«Credo tantissimo, anche se poi finalizzano i capitano. Io penso che abbiamo lavorato bene e che la Bora sia forte“.

Come stai dopo il Delfinato?
«Sono pronto, sto bene, non vedo l’ora sia sabato“.

Schiena, spalla: al Delfinato avevi dolore.
«Le cadute fanno parte del gioco, ma adesso che non sto faticando in bici sto bene. A parte gli scherzi, sto molto bene“.

Hai 34 anni: è la tua ultima chance per la maglia gialla?
«Mi sento vent’anni, ma di certo le occasioni non tornano. Però non mi stresso con queste domande, anche se non vinco ci sarà sempre un’altra stagione e avrò la mia famiglia al fianco. La felicità rimane. Certo, spero di poter correre ancora a lungo“.

Che rapporto hai con Tadej?
«Due sloveni che lottano per il Tour, incredibile! È un grande campione, per lui parlano i risultati. Siamo amici, comunque. Ogni tanto usciamo insieme“.

Come vedi la prima settimana, anche per te?
«Una tappa alla volta, ognuna può essere decisiva. Non mi soffermo su questi discorsi. Di difficoltà ce ne sono ogni giorno, non solo le montagne, ma anche la cronometro e gli sterrati“.

C’è anche Evenepoel, che tu hai già sfidato spesso.
«È un altro campione, anche lui avrà le sue opportunità. Parte da zero, come tutti noi: vedremo alla fine chi vincerà“.

Tu conosci bene il San Luca.
«Mi piace e mi si addice, è particolare affrontarla col Tour de France. È corta e dura“.

Non devi dividere con nessuno il ruolo di capitano.
«Sento la responsabilità di dare il massimo per la grande squadra che ho attorno. Tutto qui“.

Hai paura del covid?
«Serve fortuna nel non prenderlo, come con tutto“.

Cosa mangerai sabato mattina per colazione?
«Pane, riso, credo marmellata e porridge. Ne sa più lo chef di me“.