Campionato italiano, Bettiol: «Oggi bisognava rischiare. Maglia tricolore al Tour? Neanche nei sogni»

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Alberto Bettiol in maglia tricolore (Foto Valerio Pagni).
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Nella sua Toscana, Alberto Bettiol è riuscito a conquistare la maglia tricolore, che porterà ora con orgoglio al Tour de France. Dopo l’arrivo, sono tante le emozioni del corridore della EF Education-EasyPost: dalla felicità per la vittoria alla consapevolezza di una continuità finalmente trovata, dall’attesa di un Tour che parte da casa sua a un commovente pensiero dedicato ad Alfredo Martini.

«Spero di onorare questa maglia tricolore – esordisce Bettiolproprio qui, a pochi passi dalla casa di Alfredo Martini, è una vittoria speciale. Alfredo era una grande persona e vedere la sua famiglia stamattina alla partenza è stato emozionante. Sento di aver trovato finalmente continuità, anche perché si invecchia e si impara dagli errori. Il ciclismo è diventato sempre più competitivo e quindi non è facile ottenere risultati di vertice, ma da due anni pensavo a questa gara, il campionato italiano nella mia Firenze. Sono riuscito a vincere nonostante mille problemi e devo ringraziare anche i miei compagni di fuga, Rota e Zambanini. Essendo solo sapevo che non sarebbe stato facile vincere, ma la corsa è stata dura e ho attaccato al momento giusto. Sapevo che oggi bisognava rischiare, anche più del solito. Ringrazio anche Daniele Bennati, che mi dava consigli dalla moto visto che non avevamo i distacchi».

Sicuramente, Bettiol non arrivava a questo campionato italiano nelle condizioni migliori: «Non correvo da una settimana e ho fatto tre giorni senza bici, ho dovuto anche prendere antibiotici. Non mi sentivo benissimo oggi, a dirla tutta, ho avuto il battito alto tutto il giorno. Non è stato facile, ma avevamo un obiettivo e l’abbiamo raggiunto. Uso il plurale perché devo ringraziare davvero tante persone, a partire dalla mia famiglia, la mia ragazza, anche Gabriele Balducci, senza dimenticare la Cannondale che mi ha fatto questa bici speciale. Poi Giuba, il meccanico Tiziano, Bardelli e i quattro razgazzi di oggi. Dedico veramente a loro questa vittoria».

All’orizzonte c’è ovviamente la Grand Départ del Tour de France: «Naturalmente ora si festeggia, perché c’è da festeggiare, ma poi penserò subito al Tour. Neanche nei sogni avrei mai pensato di arrivarci con questa maglia tricolore, già solo essere l’unico fiorentino alla partenza mi riempiva d’orgoglio. Sarà un evento speciale: ho il massimo rispetto per tutte le altre città, ma Firenze è Firenze».

Infine, un pensiero per Alfredo Martini: «Ci ho pensato veramente tanto, fin da quando ho fatto la ricognizione. Conosco molto bene le figlie e i nipoti, quando sono partito sulla salita e mi sono ritrovato da solo ai -5 mi è venuto anche un po’ da piangere, ho pensato a Alfredo e anche a Mauro Battaglini: sarebbe stato bellissimo se fossero stati con noi oggi».